Museo Collezione degli Strumenti a fiato ORSI
La Storia
La fabbrica di strumenti a fiato Orsi nasce, come lavorazione artigianale, all’inizio degli anni ’80 dell’ Ottocento dalla collaborazione del Prof. Romeo Orsi, docente di clarinetto al Conservatorio di Milano e figura importante del mondo musicale milanese per vari decenni, con Paolo Maino, noto fabbricante di strumenti a fiato in legno fin dal 1836. La fondazione della ditta Maino & Orsi, avviene di fatto verso la fine degli anni 1870, e formalmente dal 1894.
La fabbrica, grazie all’iniziativa e la capacità di Romeo Orsi, si sviluppa rapidamente tanto che già nel 1898 produceva tutta la gamma degli strumenti a fiato, come risulta da un catalogo illustrato della ditta (parte anch’esso della collezione).
Romeo Orsi: nasce a Como nel 1843 Studia al Conservatorio di Milano (1856 - 1864) con Benedetto Carulli (v.). Dette concerti a Parigi (uno dei quali in casa di Rossini), a Vienna (1866), a Londra, a Baden Baden e in altre importanti città europee.
Fece poi parte delle orchestre di Monaco, di Vichy e Biarritz. Tornato in Italia, per circa 40 anni fu 1° clarinetto dell’orchestra del Teatro alla Scala (1871 - 1911).Nel 1879, insieme all’editore Giulio Ricordi, fu tra i fondatori della Società Orchestra della Scala, di cui fu presidente dal 1883 al 1903. Nel 1873, succedendo ad Ernesto Cavallini(v.), fu nominato professore di clarinetto nel Conservatorio di Milano. Tra il 1880 e il 1881,inventò il clarinetto a doppia tonalità (Sib e LA): uno strumento che, per mezzo di un congegno che permetteva di allungare o accorciare il canneggio e di mutare contemporaneamente la posizione e il diametro di alcuni dei fori, poteva essere usato in sostituzione dei due tradizionali clarinetti in Sib e LA usati comunemente in orchestra. In seguito, fondò una sua fabbrica di strumenti musicali e ideò altri strumenti utilizzati da G. Verdi, P. Mascagni, C.Saint-Saëns, R. Strauss. Fu uno dei più attivi e zelanti organizzatori dell’Esposizione Musicale Internazionale di Milano, organizzazione che gli valse la nomina a Cavaliere della
Corona d’Italia, mentre S. M. il Re del Portogallo gli inviava le insegne di Cavaliere del Reale Ordine Militare
di Gesù Cristo.
La fondazione “Maino & Orsi” fu una conseguenza indotta dal clamoroso successo, ottenuto dopo anni di studi per la prima volta nella storia della musica da uno strumento rivoluzionario per l'epoca, come già accennato, il clarinetto a due tonalità, La – Sib costruito nella bottega di Maino ed ideato da Orsi.
Il brevetto e l'esibizione all'annuale concorso dell'Esposizione industriale milanese valse all'invenzione il massimo premio, lanciando lo strumento verso il successo internazionale. Il miglioramento tecnico ebbe immediata applicazione nella composizione, il maestro Dominiceti scrisse un'opera espressamente dedicata allo strumento in onore della Regina Margherita. Romeo Orsi era decisamente, in ambito musicale, il personaggio del momento: circondato dal pubblico encomio, ottenne una nuova onorificenza all'esposizione di Lodi del 1883, partecipando con un nuovo modello dell'ormai celeberrimo clarinetto a doppia tonalità. Negli anni successivi ne seguirono un terzo modello in mostra a Torino ed un quarto e ultimo nel 1887.
Orsi, già professore d'orchestra al Teatro alla Scala, divenne, dal '94, vicepresidente della società orchestrale e insegnante al conservatorio di Milano, pubblicando inoltre presso la casa editrice Ricordi un importante metodo per strumenti a fiato.
La ditta “Maino & Orsi” occupa un posto privilegiato nel mercato milanese per le commesse che le vengono da tutta Italia, cosa che le consente di essere sempre aggiornata e all'avanguardia nelle tecniche costruttive, e di essere prescelta per forniture esclusive in speciali occasioni della vita musicale, come quella degli strumenti giapponesi per l'opera Iris di Mascagni, in particolare del Diapason-Iris.
Inoltre, tramite il concorso indetto dal Ministero della Guerra, si stabilì che il campione tipo di ogni strumento presentato dalla fabbrica “Maino & Orsi”, doveva essere imposto dall'Ufficio Tecnico per le gare e licitazioni private. Dal 1906 l'azienda marchierà tutti i prodotti unicamente con il marchio “Prof. Romeo Orsi, Milano, Italia”.
Nei primi anni del XX secolo l'impresa crebbe fino ad assumere dimensioni imparagonabili a livello italiano: la varietà di strumenti prodotta copriva tutta la gamma richiesta in campo musicale, sia scolastico che orchestrale.
La produzione raggiunse numeri importanti grazie anche alle commissioni ed agli ordini provenienti dall'estero: clienti di rilievo erano scuole di musica statunitensi e conservatori europei.
La famiglia Orsi, attorno alla metà degli anni 30 decise di spostare la linea produttiva da Milano a Como, loro città di origine, nel comune di Lieto Colle. Il paese, per quanto piccolo, rappresentava metà turistica di personaggi del calibro del poeta Gabriele D'annunzio, che ne coniò il nome a seguito della fusione dei tre comuni che lo costituirono, e perfino di Benito Mussolini, all'epoca Presidente del Consiglio, ospiti dell'intellettuale milanese Margherita Grassini Sarfatti.
La parte di catalogo dedicata agli strumenti in ottone presenta molte caratteristiche innovative ed evidenziate dall'azienda come vera e propria avanguardia nella produzione dell'epoca. In una visione economica legata al Ventennio la vera concorrenza veniva individuata all'estero, la figura dell'Italia come macchina produttiva inarrestabile poneva in secondo piano la competizione nazionale puntando, almeno idealmente, a una compattazione industriale di settore. La vittoria del prodotto italiano veniva celebrata con il cambio di rotta da parte di istituzioni musicali europee, che, abbandonato il prodotto estero, puntarono alla qualità impareggiabile degli articoli Orsi. Il connubio tra arte e tecnica rappresentava un punto chiave per la pubblicità, permettendo di dichiarare superato qualitativamente il concorrente artigianale e quello industriale, trionfo pronto a qualsiasi verifica.
L’azienda fu poi diretta fino agli anni 1950 dal figlio Fiorenzo e successivamente da Roberto Orsi, figlio di Fiorenzo. Nel 1985 la ditta viene ceduta e dopo alcuni passaggi viene rilevata nel 1995 da Ermenegildo Perin, che ancora oggi ne continua l’attività a Locate Varesino (CO).
La sostanziale continuità dell’attività della fabbrica, dai suoi inizi verso il 1880 fino al presente, e le gestioni che si sono succedute nel tempo, aperte alle innovazioni ma attente a non dimenticare le conoscenze acquisite, hanno evitato la dispersione di strumenti, documenti e materiale tecnico che venivano gelosamente conservati, tanto che la ditta afferma di essere ancora oggi in grado di riprodurre buona parte dei modelli della sua produzione passata.